di Gianluca Dodero
Da cattolici, bisognerebbe essere ispirati costantemente dalla Parola di Dio, e portare i riflessi condizionanti di quell’ascolto nella vita civile e politica. Domenica scorsa il Vangelo di Giovanni – il Vangelo dei segni – ci racconta della moltiplicazione dei pani e dei pesci sul lago di Tiberiade. “Gesù salì sul monte”, monte che non esiste geograficamente, ma che rappresenta lo sguardo di Dio sul mondo, o se vogliamo essere meno ambiziosi la rettitudine di coscienza.
Per sfamare la moltitudine di persone a suo seguito, si parte da cinque pani d’orzo e due pesci; e tanto basta per sfamare 5.000 persone. Di più!
«Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Cosa è questo passo, se non il più grande manifesto contro lo spreco alimentare della storia dell’umanità?
Se si guarda con rettitudine di coscienza alla vita civile, se vale il 5.000 vale 1 e non l’1 vale 1, se seguiamo l’istinto naturale di pensare ai bisogni collettivi, partendo da cinque pani d’orzo e due pesci, si arriva a sfamare tutti e a far avanzare persino qualcosa.
La parola di Dio che è carne viva e il cui perfetto megafono è come sempre Papa Francesco – che nella giornata del pre-vertice Onu sui sistemi alimentari, che si è aperto il 26 luglio a Roma, ha voluto si tenesse una sessione di lavoro promossa dalla Commissione vaticana Covid-19 insieme a “The Economy of Francesco” – deve essere il faro per noi cattolici.
E ce ne sono molti, inclusi il vero tesoro costituito dai giovani, collegati da tutto il mondo, e che proveranno a dare senso e azione alla giustizia alimentare.
Ciascuno ha un ruolo da svolgere nella trasformazione dei sistemi alimentari a favore delle persone e del pianeta, e “tutti noi possiamo cooperare per la cura del creato, ciascuno secondo la propria cultura, esperienza, coinvolgimento e talento”, si legge nell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco: “Cibo per tutti”, “Lavoro per tutti” e “Salute per tutti”, sono i tre obiettivi che la Commissione si è data per il 2021
Ed è proprio la sensibilità giovanile a poter creare proprio il cambiamento: una nuova generazione molto concentrata su una prospettiva di sistema, che vede i problemi come più che meramente economici o politici o comunque isolati, riconosce le interconnessioni in tutti i nostri problemi sociali, per esempio se parla della crisi climatica vede che nasce da un sistema economico che non è equo, non è sostenibile e che è perpetuata anche da un sistema politico che non ha agito come vorrebbe.
Il tutto poi produce tantissime disuguaglianze, sia ingiustizie sociali sia ambientali, e se non si cambiano i sistemi che mantengono questi problemi, il futuro non sarà molto luminoso per tutti noi.
In tutto il mondo ci sono esperienze concrete per cambiare i meccanismi che favoriscono sistemi non equi, a me ha colpito molto la proposta di Leonardo Cecchi, uno di questi ragazzi “pieni di talenti” e costruttori di una nuova socialità.
La sua proposta sul reddito alimentare è un manifesto di giustizia alimentare, ma non casuale, e condizionato solo dall’onda emotiva. C’è una fase di studio, è una proposta seria, sottoposta alle persone più competenti lato economico e tributario. E’ innovativa e abbastanza semplice da realizzare. E’ un ottimo modo di fare politica e ha già raccolto un discreto seguito. Conoscendo Leonardo, so che sta portando avanti il discorso anche con importanti stakeholders del mondo cattolico e questo mi vede impegnato al suo fianco su questa come su altre giuste battaglie.
Per questo, sosteniamo la proposta e diffondiamola il più possibile: perché NON morire di fame per noi cattolici e per qualunque cittadino che si definisca umano, è un diritto.
https://www.change.org/p/parlamento-italiano-reddito-alimentare